Note: Già nell’ultimo decennio del secolo scorso, l’Oro cominciava a permeare ogni ambito applicativo ove potesse essere riprodotta la nostra, segreta ed insaziabile, smania di glorificazione perpetua nell’esercizio della nostra esistenza. Con il salto nel nuovo millennio, abbiamo assistito alla emersione di alcune derive, sempre pronte a cercare nuovi orizzonti di applicabilità, dirigendosi ora nella direzione atta a voler giocare frequenze proprie di tonalità cromatiche totalizzanti ed edulcoranti, quale quella che, con enorme pervasività ha generato l’adozione nei confronti di ogni elemento costituente il nostro scenario di vita, di una patinatura rilucente dorata. Ogni elemento costituente il nostro scenario esistenziale, ogni nostro effetto o affetto personale o, addirittura interi sistemi d’uso collettivo, sono stati ingaggiati e modificati nelle connotazioni percepibili attraverso la induzione di una permeabilità estrema, come da una coltre diffusa atta a renderlo oggetto di privilegio temporaneo, elemento risonante di un bagliore provvisorio e cedevole, strumento di comunicazione di sentimenti immediato, feroce, insostituibile, evanescente. E accade con una continua investitura che, con un andamento virale avvolge e travolge ogni cosa, ogni componente, seppur insignificante del nostro habitat, in una corsa che è rincorsa, esaltante e coinvolgente, ma estremamente instabile, evanescente, pronta a dissolvere in maniera inarrestabile, inconvertibile, il suo potenziale in esercizio in un tempo inaccettabile per i nostri sistemi di comprensione, di gratificazione, di glorificazione. |