Note: UN CAPOLAVORO ASSOLUTO DELLA COMMEDIA RINASCIMENTALE ITALIANA E EUROPEA Capolavoro assoluto della commedia rinascimentale italiana e europea, Mandragola ha segnato le vite di molti personaggi nel corso dei secoli: dai grandi maestri del Teatro, come ad esempio Certo Goldoni, ai mostri sacri del pensiero occidentale, come Voltaire. Composta da Niccolò Machiavelli dopo il suo allontanamento forzoso dalla politica, Mandragola è sta storia di una beffa ordita da un giovane fiorentino a un ignaro marito per giacere con la moglie di cui si era invaghito. MANDRAGOLA STA ALLA VITA QUOTIDIANA, COME IL PRINCIPE STA AL POTERE In questa commedia, di forte matrice boccaciana, il tema realistico della beffa diventa una macchina teatrale, rispettosa fin nei particolari più minuti delle regole della commedia antica di Plauto e Terenzio. Machiavelli così, attraverso il formato della commedia, traccia un’antropologia della vita quotidiana dell’Italia Rinascimentale, proprio come disegnava il vero volto del potere nelle sue opere politiche. Per Machiavelli non c’è differenza tra la lettura che da alla vita quotidiana a lui contemporanea e l’interpretazione che da di chi governa il mondo: sono sempre e soltanto l’utile e la ricerca de piacere a muovere gli uomini. Quando però l’approccio interpretativo cinico e completamente utilitaristico dell’agire politico di Machiavelli si trasferisce nella quotidianità, la realtà si duplica, triplica e quadruplica, dando il via a situazioni paradossali che, per questa stessa natura sono anche comiche. SIAMO TUTTI CORROTTI, CORRUTTORI E CORRUTTIBILI Ogni singolo personaggio nella Mandragola di Machiavelli, senza eccezione alcuna, corrompe o vie corrotto: ciascun uomo ha un suo prezzo, ecclesiastici inclusi. Il confessore della donna oggetto del desiderio in questa commedia, infatti, gioca un ruolo chiave nel rendere il tradimento possibile. L’egoismo e l’utilitarismo permeano così abbondantemente l’opera al punto da trasformare la commedia in una commedia amara, in cui gli scherzi sono sempre al limite del sacrilego. Gli uomini nella Mandragola sono malvagi, ma allo stesso tempo non sono peccatori particolarmente empi: la loro colpa non è peccare di continuo, bensì vivere in una realtà in cui il peccato non è concepito come tale ma accettato, tollerato e perpetrato senza vergogna alcuna.
HANNO DETTO DI MANDRAGOLA:
«...e la sola Mandragora di Machiavelli è forse migliore di tutti i pezzi di Aristofane» VOLTAIRE
«La divorai nella prima lettura, e la rilessi dieci volte. Mia madre non badava al libro che leggevo, essendomi stato dato da un ecclesiastico ma mio padre mi sorprese un giorno in camera nel tempo appunto che facevo delle note e delle osservazioni sopra la Mandragora. Egli conosceva e sapeva quanto questa produzione era pericolosa per un giovanetto di diciassette anni...» CARLO GOLDONI |