Note: Manuale sulla gestione delle controversie e dei crediti transfrontalieri
Uno degli ostacoli più rilevanti per molte imprese è l’incertezza in merito alla liquidazione tempestiva degli importi fatturati da parte di un cliente residente in un altro Paese dell’UE o, ancora, i dubbi in merito ai procedimenti da attuare in caso di ritardo di pagamento o morosità. Per questo, la Commissione Europea ha anche realizzato un manuale per aiutare le PMI nella gestione delle controversie transfrontaliere, che descrive:
le misure che un imprenditore può adottare sin dall’inizio, dalla preparazione di un preventivo, e fino all’avvio di un procedimento europeo al fine di prevenire ed evitare un debito a rischio le misure a disposizione di un imprenditore nel caso in cui la possibilità di un debito a rischio si concretizzi. Tutti gli aspetti di una gestione corretta delle controversie transfrontaliere viene illustrata prendendo come esempio una micro-impresa fittizia gestita da due giovani imprenditori, i quali hanno recentemente istituito una società in comproprietà assumendo altri cinque dipendenti. I due imprenditori gestiscono un’attività di vendita per corrispondenza, nonché un business online incentrato sull’abbigliamento giovanile uomo/donna e sul mobilio in pino per bambini.
Per il futuro, i due imprenditori intendono rispondere alle offerte d’appalto sia nel loro Paese che in altri Stati Membri dell’UE. Questi giovani imprenditori intendono quindi definire Termini e Condizioni commerciali generali, termini di pagamento, sistemi di monitoraggio di fatturazione e pagamenti atti a prevenire ed evitare efficacemente situazioni di debito a rischio.
Oltre a quanto già indicato, è di importanza basilare conoscere quale legge è applicabile al contratto e quale tribunale sarà ritenuto competente in caso di dispute fra le parti coinvolte.
Per assicurarsi che il ricorso sia intentato esclusivamente presso tribunali nazionali «interni», in accordo (qualora così convenuto) alla scelta della legge applicabile, e che il ricorso stesso sia disciplinato esclusivamente dalla «propria» legge nazionale, si consiglia di inserire una clausola attributiva di competenza pertinente nella sezione Termini e Condizioni commerciali generali. I Termini e le Condizioni commerciali generali devono essere inclusi non solo nel contratto effettivo, ma anche nei documenti precedenti la stipula del contratto stesso e relativi a preventivi, proposte, ordini, commesse e così via.
È necessario prestare particolare attenzione a stabilire disposizioni in merito a risarcimento danni, danni per un importo forfettario e così via, ivi compresa l’eventualità di ritardi di pagamento da parte del debitore (acquirente). Di primaria importanza in questo caso, tenendo conto dei valori soglia massimi consentiti o delle somme massime ammesse ai sensi del sistema giuridico applicabile, è disciplinare quanto segue:
spese di sollecito in caso di ritardo di pagamento interessi di mora maggiorazioni per pagamento tardivo importi forfettari per risarcimento danni penali contrattuali in caso di ritardo di pagamento o morosità, compresi casi di mancata accettazione o recesso dal contratto. Oltre a un mero accordo in merito alla riserva di proprietà, il contratto deve anche definire le condizioni all’occorrere delle quali il venditore è autorizzato a esigere la rinuncia dell’oggetto di acquisto da parte dell’acquirente, le possibili conseguenze legali a ciò correlate, le eventuali obbligazioni dell’acquirente a tale proposito e il responsabile della corresponsione delle spese di reso.
Più queste procedure sono regolamentate nel dettaglio, maggiore è l’efficacia dell’applicazione della riserva di proprietà come strumento di gestione delle controversie.
Nell’ultima parte la guida offre consigli utili sulla fatturazione, sulla gestione dei resi, sull’invio dei solleciti e sulle varie opzioni di recupero crediti (riscossione in via stragiudiziale, cessione del credito, ricorso a un legale).
Fonte: Commissione Europea |