Note: Un libro molto completo su Martí, nel centesimo anniversario della morte. Cronologia, grande bibliografia, foto e testi di contorno offrono una piccola enciclopedia sul celebre autore dei versi di Guantanamera.
Dopo l’assalto alla caserma Moncada, al giudice che chiedeva chi fosse l’autore intellettuale dell’azione, Fidel Castro rispose «José Martí». Nel nome di Martí si aprono la Prima e la Seconda dichiarazione dell’Avana, vale a dire i due documenti fondamentali della Rivoluzione cubana. E con un verso molto suggestivo di Martí inizia il celebre messaggio alla Tricontinentale di Ernesto Che Guevara. Martí il poeta, il saggista, il pedagogo, il giornalista, il condottiero, l’apostolo e martire della patria, per usare gli appellativi con cui viene costantemente ricordato nella Cuba odierna. Martí l’uomo, semplicemente. Cintio Vitier, noto saggista e studioso fra l’altro di Martí, ci introduce nel mondo spirituale e della prima formazione culturale del grande dirigente rivoluzionario. Roberto Fernández Retamar - poeta e direttore della Casa de las Américas - ci propone invece tutta la pluralità di elementi che fanno di Martí un intellettuale del «Terzo mondo» ante litteram, il frutto più genuino della lotta contro il colonialimperialismo nell’America latina del secolo scorso. Appartenente all’ambito culturale della Prima internazionale, in un’epoca in cui questa non esisteva più - secondo quanto afferma Massari nel suo saggio introduttivo - Martí si fece carico di un programma di riscatto sociale e politico per il quale la classe operaia cubana e centroamericana non era ancora matura, in quel lontano 19 maggio 1895 quando egli cadde in combattimento a Dos Ríos. Suoi sono i versi che risuonano ancora sulle note di Guantanamera… |