Mauro Bolognini. Un nouveau regard. Il cinema, il teatro e le arti - 2022
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Codice prodotto: 255953660766
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Mauro Bolognini. Un nouveau regard. Il cinema, il teatro e le arti
di A. Baldinotti, V. Farinella, M. Preti (a cura di)
Editore: Officina Libraria
Collana: Cataloghi di mostre
A cura di: A. Baldinotti, V. Farinella, M. Preti
Data di Pubblicazione: novembre 2022
EAN: 9788833671901
ISBN: 8833671909
Pagine: 416
Formato: brossura
Descrizione del libro
Il regista pistoiese Mauro Bolognini (1922-2001) è stato un protagonista della cultura italiana del secondo dopoguerra. Nel centenario della nascita si propone una riconsiderazione complessiva della sua opera, capace di spaziare tra cinema, televisione, teatro e opera lirica, sottolineando in particolare i fecondi rapporti intrattenuti con il cinema francese e con la cultura italiana a lui contemporanea (in particolare con Pasolini). Regista di decine di pellicole, con lui hanno recitato tra gli altri Claudia Cardinale, Ottavia Piccolo, Isabelle Huppert, Jean Paul Belmondo, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi. Nel catalogo verrà riproposta l'ampia selezione di opere (manifesti, bozzetti, costumi, fotografie, oggetti di scena...) presente in mostra, che consente di seguire, anno per anno, i momenti più significativi della vita e dell'opera del regista. Ma il catalogo ha anche un'ambizione più vasta: ricostruire il rapporto intrattenuto da Bolognini con le arti. Si proporrà una riconsiderazione ad ampio raggio dei suoi gusti artistici, a partire dalla formazione toscana, a contatto con i capolavori della pittura macchiaiola e con le esperienze della scuola pistoiese del primo Novecento, e dal periodo di studio con Ottone Rosai, presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. I saggi in catalogo avanzeranno anche un approfondimento sulle sue preferenze estetiche, attraverso lo studio degli oggetti e le opere di cui amava circondarsi nelle sue case (ritratte nelle fotografie di Aurelio Amendola), nonché sui rapporti intrattenuti con vari artisti contemporanei, con un focus specifico su Mario Ceroli. Un'ulteriore riflessione sarà dedicata a rievocare la passione storico-artistica che ha caratterizzato l'intera opera del regista, inducendolo ad arricchire molte sue pellicole - e in particolare La Viaccia del 1961 e Metello del 1970 - di vere e proprie citazioni figurative di capolavori della pittura italiana e francese, puntualmente illustrate in mostra e in catalogo.