Note: Dal processo alla «banda Bonnot» alle rivoluzioni in Russia e in Germania, dalla Lubjanka all’esilio rivoluzionario nei Paesi latini, una cavalcata appassionata nella lunga «mezzanotte del secolo».
Il tempo ha confermato in sovrappiù quanto realistiche fossero le paure di Serge sulle conseguenze della degenerazione totalitaria del bolscevismo in stalinismo. Attraverso il racconto della propria vita, questo grande scrittore - tra i massimi del Novecento - ricostruisce le fasi storiche dell’impegno volto a riunire, «al di sopra di tutte le tendenze, tutti i gruppi socialisti del mondo», proponendo loro come sola regola comune la solidarietà, il rispetto reciproco e la libera discussione: idee che Serge aveva tentato vanamente di mettere in pratica nella Russia dei soviet, nella Spagna del 1936-37, nel Messico del dopoguerra. Occorrerà ancora del tempo perché il messaggio della sua utopia rossa - del suo umanismo rivoluzionario - possa diventare, per la prima volta nella storia, patrimonio di grandi e combattivi movimenti di massa. Fino ad allora - finché la parte più consapevole dell’umanità non avrà compreso la vera natura del totalitarismo burocratico - si consiglia fraternamente di apprezzare almeno le qualità storico-letterarie di questa grande opera. (Dall’introduzione di R. Massari) |