Note: Ciascuno di noi abita un proprio spazio, che non è semplicemente una frazione geografica, un CAP, un luogo indistinto. Nell’abitarvi, nel farvi esperienza, noi diamo un significato a quello spazio, lo trasformiamo in uno spazio esistenziale, instauriamo una relazione affettiva e simbolica, lo carichiamo delle nostre storie personali. In questo modo trasformiamo lo spazio in un luogo, il nostro luogo, il luogo della nostra comunità. Grazie alla comunicazione tra le persone, anche nella forma di un libro, il vissuto soggettivo può diventare patrimonio culturale comune. La rappresentazione visuale, artistica, documentaria può concorrere alla costruzione di un’auto-coscienza, di un rinnovato sentire e sentirsi parte.
“Scorrendo queste pagine, il lettore potrà percepire la presenza di un grande affetto per Modena, il desiderio di farne memoria e, contemporaneamente, la volontà di cercare gli indizi che preannunciano le sue future evoluzioni. Potremmo definirla fotografia di paesaggio, intesa come la rappresentazione di un territorio emotivo, che include le grandi opere artistiche e le tradizioni secolari, le piccole quotidianità, le opere dell’ingegno e dell’impegno.”
In questa grande iniziativa collettiva, realizzata per celebrare il 60° anniversario di fondazione del Fotoclub Colibrì, sessantaquattro fotografe e fotografi si sono dedicati alla ricerca del ‘genius loci’ di Modena: esplorando le evidenze storiche, artistiche, architettoniche, socio-culturali, economiche; le peculiarità di un territorio intrecciate con quelle delle persone che l’abitano o che l’ hanno abitato.
Descrivendo opere materiali o immateriali e collaborando con gli individui, i gruppi, le associazioni locali, i soci del Colibrì ci raccontano, con le loro immagini, tante storie, note e meno note, tra quelle che rendono Modena viva, unica e riconoscibile agli occhi del mondo. |