Note: Cosa succede quando una persona normale mette piede nei palazzi del potere? Ne ho preso coscienza fin dai primi istanti in cui ho varcato la soglia del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: bisogna cambiare tutto, si può cambiare tutto.
È il 1° giugno 2018, divento ministro e la rivoluzione diventa possibile, le uniche armi da impugnare sono onestà e voglia di fare. Comincia così la mia avventura in uno dei ministeri più importanti e complessi del Paese: ci sono problematiche antiche, come il TAV e la manutenzione delle opere pubbliche; ci sono sfide di rilancio nel nome della trasparenza e della sostenibilità ambientale, lo sblocco dei cantieri, la battaglia costante contro un sistema clientelare radicato, contro i sensazionalismi mediatici, contro il “collega ministro degli Interni Matteo Salvini che, in un connubio di propaganda e fake news, inizia la guerra dei porti chiusi.
Nell’agosto del 2018, la prova più dura: la tragedia del ponte Morandi a Genova e un’Italia traumatizzata, che necessita una risposta immediata, il braccio di ferro per i contratti di concessione di Autostrade secretati, l’urgenza di una ricostruzione rapida per rimettere in piedi i genovesi, negli occhi ancora le macerie e la sofferenza dei familiari delle vittime. Sono stato ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per quindici mesi: insieme ad una squadra di persone competenti, scelte con cura, compagne di viaggi, di discussioni, di intenso lavoro, di speranza. Ho provato con sincerità a raccogliere tutto in queste pagine, ripercorrendo la storia dal mio punto di vista: quello di una persona normale al servizio della collettività, una persona che non ha mai mollato, nella convinzione che le istituzioni vanno vissute, che le istituzioni sono i cittadini, che le istituzioni siamo noi. |