Note: Cosa significa ritornare? Ulisse ne fece lo scopo della sua vita attraversando i mari e le insidie della sua coscienza che si manifestava attraverso i miti e gli incubi della sua epoca. Ulisse ritorna per affrontare un nuovo presente Si ritorna dalle guerre, e si scopre che tutto è cambiato, spesso anche i sentimenti. Si ritorna dai viaggi desiderati in terre lontane, e si apprezza un pò di più l’odore della propria casa. Si ritorna dopo essere fuggiti da se stessi, per ritrovarsi e ritrovare nuovi motivi per continuare a condurre la propria vita. Il viaggio intrapreso da Francesco Paolo Fulco non è soltanto un viaggio nello spazio, ma anche un viaggio nel tempo e i viaggi nel tempo impongono un confronto con la nostra storia intesa come storia del nostro paese, della nostra cultura, dei nostri antenati e di coloro che, con le loro azioni, la loro forza e le loro debolezze hanno determinato il nostro presente. Il protagonista è figlio di emigranti, una tipica condizione dell’essere meridionali in un periodo storico che percorre tutto il novecento, dalle Americhe alle grandi fabbriche del nord Italia, senza soluzione di continuità, di generazione in generazione, milioni di vite che hanno sfidato la vita. Partire per ricominciare. Partire per avere la possibilità di ritornare. Non solo. Il viaggio del protagonista comincia il 21 Luglio 1975, da Torino verso Enna e da quel giorno comincia anche il suo viaggio interiore, per scoprire. Scoprire per capire se stessi e il senso della vita. Scoprire il senso della vite altrui, quando è possibile. Francesco Paolo Fulco ci trasporta indietro nella storia descrivendo le vite degli altri in episodi storici fondamentali per la storia della nostra isola e per la comprensione del nostro essere “Siciliani” Dagli anni 70 a Garibaldi, Mazzini, il brigantaggio, la borghesia siciliana, la miseria e la nobiltà dell’uomo, raccontati nei ricordi (viaggi indietro nel tempo) delle persone che il protagonista incontra e dai quali vuole assorbire tutto ciò che è possibile, per capire. Capire il senso della propria vita. Il ritorno così descritto diventa quasi un’azione di autoanalisi e identificazione, per quanto possibile, della propria identità umana, al di fuori di ogni possibile regola costituita e dove tutto può essere possibile, dove i paesaggi aridi, brulli e senza colori si trasformano in prati verdeggianti e vivi, come il freddo inverno si trasforma improvvisamente in una radiosa primavera. Adesso possiamo ritornare.
Prefazione di Maurizio Vetri |