Note: A scuola ci hanno illustrato Omero all’insegna dello sbadiglio, demotivandoci per i successivi quarant’anni. È ora che riprendiamo in mano i tesori della letteratura che ci sono stati negati per guardarvi dentro, e con ciò scoprirvi che noi eravamo lì anima e corpo, senza saperlo, senza volerlo. In quella spiaggia di Ilio e in quella rocca di Itaca, gigantesche metafore dell’esistenza, abbiamo combattuto, abbiamo vinto, siamo addirittura morti, in una vertigine che ci ha squadernato davanti agli occhi le passioni e le afflizioni, i desideri e le rinunce, per trovare poi, partendo da un paesaggio insolito, una libertà diversa da quella che le mappe emotive fin lì avevano suggerito. Abbiamo percorso il gioco dello spaesamento, dove la nostra strada, senza più pietre guardalinee, ci ha portato ad una Ilio e ad una Itaca non più come mète, ma come passaggi dove la mèta era il nostro stesso incedere. Infatti viaggiare nell’anima e raccontare la nostra storia è la base di questo libro, il cui tema è la base poetica della mente. |