Note: Considerato che fino ad oggi le scienze terapeutiche non sono andate mai al di là di un orizzonte biodinamico anche nella psicosomatica, avere chiarezza delle leggi psicosomatiche che governano l’universo onirico, significa aprire una nuova era nella terapeutica, sottraendo quella terra a misticismi o riduzionismi psicomeccanicistici senza realtà scientifica. Questo significa ridare alla saggezza della Psiche che in-forma l’individuazione umana la dignità di governare autogenicamente il benessere, la salute. Se, attraverso il sogno si può radiografare preventivamente la malattia e, nello stato onirico, si può guarire, è facile immaginare che possano cadere molti falsi miti alloterapici che provocano la dipendenza o la simbiosi aggressiva della malattia nei confronti del terapeuta (interno ed esterno). Con l’ontosofia onirica si pone finalmente un principio psicobiodinamico come conditio sine qua non di libero arbitrio ontico-psichico e logico (cfr. Maslow) per le scienze terapeutiche. La Psiche è un universo che non può essere aggiogato alle comuni metodologie scientifiche o ideologie laico-religiose e quindi dobbiamo ritrovarci Anima-animante, realtà quotidiana ed esistenziale sempre in fieri. Partendo da quelle che sono le origini del sogno e della sua concezione-senso, fino ai nostri giorni, si intende rendere manifesto ciò che è stato oggetto sia di oscurantismo, che di una visione non consona all’originale con il termine Sogno di derivazione greca 8004;957;949;953;961;959;962; (oneiros) «sogno», si indica un evento concreto che si verifica durante uno stato di coscienza diverso da quello ordinario di veglia. Da sempre paragonato alla morte, le testimonianze che parlano dei sogni come forma di comunicazione, si trovano in tutte le culture e attraversano gli spazi-tempi delle civiltà e tutte le stagioni della vita individuale umana e non, permeando, guidando e ricreando le ragioni seminali delle vite che scorrono negli eoni dell’universo. Già nell’antica civiltà sumerica, l’Epopea di Gilgamesh ed Enkidu” (2000 a. C.) procedeva secondo diversi sogni di Gilgamesh che lo guidavano nel suo viaggio. Nell’antico Egitto, il sogno era il metodo di comunicazione con i defunti e comunicava le “verità certe”.Considerato quindi una porta di accesso ad una realtà diversa da quella ordinaria, una realtà che in vero, non era esterna all’uomo ma la cui provenienza era la parte più intima dello stesso. La letteratura, dalla più antica alla più moderna, è ricca di esempi in cui il Sogno si manifesta ora come profetico, ora come contatto col divino o come intuizione. Ne sono un esempio il Somnium Scipionis o ancora il sogno intuitivo fatto da Kekulè che sognò la formula del benzene; o quello dell’archeologo Heinrich Schliemann che sognò la città di Troia che avrebbe poi scoperto. In tutti i casi il sogno costituiva e costituisce un messaggio della Psiche destinato o al singolo individuo o ad una collettività, ecco perché gli antichi Maestri si servivano del Sogno quale intervento terapeutico. Lo stesso Ippocrate afferma nel libro IV o “sui sogni”, del corpus Hyppocraticum che durante il giorno l’anima non può essere pienamente sé stessa, “ma quando il corpo riposa, l’anima, muovendosi desta, governa la propria casa e compie da sola tutte le azioni del corpo, essa avverte tutte le condizioni fisiche del soggetto e le manifesta come immagini nei sogni”. È chiaro qui di come sia la Psiche ad alveare il destino del corpo, ad agire e a comunicare lo stato di salute psicosomatico attraverso la realizzazione delle immagini dei sogni. Già solo questa definizione basterebbe a spiegare il sogno di Freud riguardante il cancro che ha successivamente contratto alla mascella : perché Freud non l’ha compreso e interpretato correttamente come conversione psicosomatica? |