Note: La fama di Puškin quale padre della letteratura russa moderna, la rinomanza universale dei suoi capolavori (la lirica, “Evgenij Onegin”, “Boris Godunov”) e il duello che gli costo la vita hanno concorso a obliterare i lati della sua creazione non ritenuti degni di lui: le operette licenziose o apertamente oscene della gioventù, testi che svolgono in chiave trasgressiva i generi del ’700 lasciati in eredita all’800. Qui ne sono presentati tre – “L’ombra di Barkov”, “La Gabrieleide” e “Zar Nikita” – pubblicati integralmente tardi e solo di rado, che mostrano l’oggetto della parodia (sesso, trono e altare) non disgiunto dai temi d’attualità e dalle polemiche letterarie dell’epoca. |