Note: Il narratore chi è? Un cantastorie burlone che simula virtù, citando parole altrui senza comprenderne il senso? O è colui che inventa arcane emozioni, tramutando il vissuto in pensieri immortali? Siete ancora certi che il narrato sia frutto di mente umana e non d’una intelligenza artificiale? Forse qui il narratore è proprio un algoritmo che sbeffeggia il mondo reale simulandolo in queste pagine. Per capirlo occorre cercare gli indizi nel testo di questi tre racconti paradossali, ambientati in una Roma surreale al tempo della Pandemia, che mettono in risalto i disagi di un periodo ormai storia. Tre commedie tragi-comiche, in cui l’onirico, l’esoterico e il fantasioso si intrecciano con la realtà tra farsa e grottesco. In una corsia d’ospedale ci sono un’attempata clochard con il suo principe azzurro che la cura tra i dannati, sublimando l’orribile con un sogno d’amore dal finale inaspettato. In un palazzo di piazza Navona, abitano insieme due famiglie, una patrizia e l’altra plebea, in una convivenza mal tollerata ma legate dai segreti che cinque (forse) morti violente portano con sé. E in un’assemblea di condominio un gioco si tramuta in un processo con condanna finale in cui Greci e Troiani si scopriranno nuovamente sconfitti. Così morti e vivi interagiranno in una ridda di amori, gelosie, vendette e tradimenti, demistificando senza ritegno miti letterari e favole. |