Note: Questa paristoria, scritta in sardo e tradotta letteralmente in italiano, nasce dall’amore che l’Autore nutre per la propria Terra. Il lavoro è nato in seguito alle riflessioni avvenute dopo gli incendi nel centro Sardegna dell’Agosto del 21. Il racconto presenta il viaggio del protagonista nella storia sociale sarda: ambiente, psicologia, cultura, personaggi, avvenimenti. Il sognatore è immerso nell’incessante ricerca del sapere, di nuove amicizie e nuovi territori attraverso i quali vengono presentate le bellezze dell’ambiente naturale, le tradizioni popolari, il valore dell’ospitalità e dell’amicizia. In questo quadro storico spicca la figura del pastore sardo nella sua interezza psicologica, culturale, sociale. Il protagonista prosegue il cammino vivendo diversi fatti che hanno segnato la storia dei sardi e i loro personaggi; evidenzia il ruolo della donna, la quale attraverso l’amore riesce a fare il salto sociale; presenta la vita nei villaggi, l’attività dei dominatori di turno e la psicologia subalterna dei sardi in determinati periodi storici. Il vagabondo risalta le feste patronali in cui i poeti, la fede e l’amicizia sono i protagonisti. Infine, il sognatore mette in luce la funzione politica sociale e personale tra sogni e realtà; il ruolo della scaramanzia; la speranza nella ragione, nella fede e nell’ultraterreno grazie alle quali si giunga ad una società sarda migliore. |