Note: “Questo libro non ha un tempo lineare, non ha lo scopo di creare un’illusione realistica al lettore attraverso la forma pura. Ci siamo avvicinati alla struttura del vortice in cui la narrazione ha un movimento che obbedisce solo alle leggi che le sono interne. Un libro la cui genesi ad altro non rimanda che a se stessa. Così come la scrittura pasoliniana ha un processo tutto suo, in cui ogni procedimento è oltrepassato da una costante affermazione di consapevolezza, anche questo libro sarà un rifacimento ed una riscrittura in cui mostrare e nominare costantemente i vari modelli pasoliniani senza sceglierne nessuno.
Il risultato vuole essere quello di un libro illimitato e illeggibile come narrativa classica, quindi non riducibile ad un’esperienza di realtà e resistente all’integrazione e alla neutralizzazione nella esperienza stessa della lettura. Perché sono un’intellettuale, io so. Poiché all’intellettuale restano la solitudine e l’enfasi con cui cercare un contatto diretto e personale, questo libro permetterà di strappare qualcosa di autentico al degrado, senza risolvere contraddizioni, ma eventualmente, esaltandole.
Se l’utopia permane come ricordo non cancellato, la propria compromissione va sostenuta e sofferta sino in fondo. (Guido Mazzon – Silvia Martìn) |