Note: Potete aver letto tutti i libri che sono stati scritti sulla storia di Lucca, a partire, per non andare troppo indietro nel tempo, da Girolamo Tommasi e Augusto Mancini fino ad arrivare a Isa Belli Barsali e Guglielmo Lera, ma in quello di Puccinelli ci sono delle ‘pillole’ che lì non si trovano. Sicché succede che, alla fine della lettura, vi accorgerete che sarà opportuno collocare il libro sullo stesso piano dello scaffale dove avete in bell’ordine le storie di Lucca, poiché le curiosità che troverete nella minuziosa e scrupolosa opera di Puccinelli ne costituiscono un talentuoso sussidiario. Gli uomini che costruirono la città, che misero la loro arte nelle rudi pietre per trarne suggestione e bellezza, Puccinelli riesce a vederli all’opera, e ci racconta la loro fatica attraverso i segmenti creativi e fattuali lasciati alla posterità. Come pure le ricerche d’archivio, intraprese con lo stesso spirito avido e curioso, riesumano accadimenti e modi di vivere che pochi – se non addirittura nessuno – hanno raccontato. Bartolomeo Di Monaco |