Note: Per molti decenni il dialetto è stato dimenticato, messo da parte, sparito dalle famiglie, dagli ambienti lavorativi, dalla scuola. Bisognava avere una lingua ufficiale, nazionale, valida per tutto il paese, il dialetto era ritenuto sconveniente, volgare, ben lontano dalla eleganza della lingua italiana. Oggi per fortuna la situazione è totalmente cambiata, il vernacolo viene rivalutato come patrimonio culturale della nostra gente, ci ridà una identità facendo parte di quel bagaglio di reminiscenze dell’infanzia che ognuno di noi si porta sulle spalle. Folclore, antiche tradizioni, modi di dire ci riconducono sul sentiero della memoria. Non si può cancellare la ricchezza delle nostre diversità e delle nostre radici che ci restituiscono il passato. Il dialetto è l’espressione del popolo, è armonia, musicalità e sa regalarci un sorriso ma anche una lacrima, non per nulla viene definito La lingua del cuore. Tutti ci auguriamo che La nostra parlata resti in vita grazie, soprattutto, alla musica, al teatro e alla letteratura Il nostro dialetto presenta delle sonorità spesso simili a quelle della lingua napoletana e delle lingue latine in genere (in particolare lo spagnolo e il portoghese). E’ una lingua che va riscoperta e praticata per mantenere vivo l’antico senso di spontaneità, fratellanza e convivialità tipico delle popolazioni d’ Abruzzo. |