Note: Questo elaborato ha come obiettivo l’analisi dei diversi approcci alle relazioni internazionali da parte di regimi democratici ed autoritari, ripercorrendo le tappe fondamentali dello sviluppo di entrambi fino ad arrivare all’epoca contemporanea. Dopo aver delineato, in una breve introduzione, cosa caratterizzi un sistema politico e quale sia il significato del concetto di potere, nel primo capitolo si affronta la nascita del concetto di Stato, portando come esempio il grande scontro ideologico tra Atene e Sparta. Se da una parte, infatti, la polis culla della democrazia ha rivolto le proprie relazioni internazionali ad un fine prettamente commerciale e mercantile, dall’altra l’oligarchia lacedemone ha sempre mostrato la propria potenza militare e terrestre. Per quanto riguarda, invece, il periodo medievale, si affronta soprattutto lo sviluppo di forme di governo diametralmente opposte, pur partendo da un comune sistema feudale che andò progressivamente in crisi nei secoli centrali del Medioevo. Infatti, nel basso Medioevo si delineò una profonda dicotomia tra Stati caratterizzati da un forte accentramento del potere, come la Francia, e dinamiche più complesse come quella della penisola italiana in cui nacquero realtà politiche eterogenee, tra cui i Comuni e le Repubbliche Marinare. Tuttavia, differentemente rispetto all’epoca antica, entrambe queste realtà furono proiettate verso commerci e relazioni internazionali su larga scala, soprattutto grazie all’ascesa della classe borghese e mercantile. Nel secondo capitolo si affronta in particolare l’epoca moderna, dal XVI al XVIII secolo, periodo caratterizzato da forte instabilità e numerose tensioni politiche che sfoceranno nella Rivoluzione Francese, da considerarsi un vero e proprio spartiacque tra epoca moderna e contemporanea. In generale, si analizza soprattutto lo sviluppo della diplomazia come strumento alternativo allo stato di belligeranza: tutte le potenze europee, infatti, fecero oculate scelte diplomatiche per assicurare gli interessi dello Stato: mentre gli Stati con potere assolutistico puntarono soprattutto ad aumentare il proprio prestigio anche a scapito della popolazione, gli Stati con un orientamento più democratico si assicurarono maggiore stabilità grazie a mezzi prevalentemente economici, come risulta evidente dagli esempi analizzati. Questo sistema diplomatico sarà tuttavia messo in discussione dalla rivoluzione del 1789, da cui nascerà un nuovo modo di fare diplomazia, basato sul progressivo ridimensionamento della ragion di Stato a favore del soddisfacimento degli interessi della popolazione. Una nuova stabilità politica europea verrà raggiunta grazie all’intervento di personalità di rilievo; questa stabilità, tuttavia, sarà destinata ad essere sconvolta dai nuovi assetti politici ed economici legati all’avvento del colonialismo, che contribuirà in maniera determinante allo scoppio di nuove tensioni. Infine, il terzo capitolo affronta la progressiva scomparsa delle monarchie di tipo assolutistico e la nascita, accanto a sistemi democratici basati sul concetto di cittadinanza, di sistemi totalitari, volti al controllo assoluto dello Stato e della sua popolazione. Tuttavia, saranno analizzate anche le cause del tramonto di tali regimi autoritari, a favore di un sistema internazionale basato sulle regole e sul rafforzamento degli scambi commerciali. In particolare, le trasformazioni politiche ed economiche internazionali che hanno caratterizzato il XX secolo hanno portato a conseguenze evidenti ancora oggi, soprattutto in una situazione di emergenza come quella che il mondo sta ancora vivendo a causa della pandemia del Covid-19. Infine, sulla base degli sviluppi che hanno caratterizzato la storia politica ed economica più recente, si propongono possibili scenari futuri, mettendo in evidenza il ruolo dei leader che, come analizzato in questo elaborato, sono tra gli attori principali nei cambiamenti sociali, politici ed economici. |