Note: Seguire il protagonista nel suo addentrarsi tra le pieghe della vita è come assistere a una scissione dell’atomo; a un’operazione a cuore aperto e senza anestesia. Le vicende camminano attraverso una quotidianità contemporanea, luci e ombre che appartengono a chiunque e che pure qui vengono anatomizzate, scrutate microscopicamente dal protagonista che paradossalmente fa della sua miopia una lente di ingrandimento. Non c’è tregua, gli eventi che normalmente accadono nella vita di un uomo qui si condensano quasi a voler mettere alla prova la fibra umana; come se in un solo giorno facesse estate e inverno, vincere la lotteria e scoprire di avere il cancro. Non c’è tregua, le parole trasportano immagini ed emozioni che quasi si accalcano, spingono per “passare avanti” e l’uso ricercato delle espressioni non è mai un vano compiacimento letterario, ma solo il frutto di chi si sforza di rendere il senso delle cose e della vita senza infingimenti, cruda, bella, terribile, senza sconti né sovraprezzi, senza retorica né ambiguità. Un fiume che va dalla sorgente alla foce senza fermarsi. |