Note: Dopo più di un quarantennio di attività professionale e su sollecitazione di giovani colleghi che hanno partecipato ai miei Corsi, ho ritenuto di pubblicare questo breve compendio dei principi e delle procedure operative nella riabilitazione protesica e ortodontica dell’occlusione, maturati in molti anni di frequentazione di Maestri che ricordo con affetto e riconoscenza. In effetti, con un po’ di ambizione ritengo che il mio percorso nei sentieri tuttora poco esplorati dell’odontoiatria ‘‘funzionale’’ possa essere oggi ragionevolmente proposto, e possa contribuire alla formazione di odontoiatri in grado di garantire l’eccellenza di risultati non solo morfologici ma anche funzionali dei loro trattamenti.La lunga riflessione sui principi della gnatologia neuro-motoria, acquisiti in base all’insegnamento del dott. E. Federici e la frequentazione dell’ortodonzia funzionale così come appresa dal prof. M. Bondi mi hanno consentito di pervenire a una sintesi concettuale e di elaborare personalmente delle precise linee operative in ambito diagnostico e terapeutico. La mia speranza è quella di essere stato in grado di esprimerle con chiarezza e compiutezza in queste pagine.Come risulterà evidente, ho concentrato la trattazione teorica sugli aspetti meno approfonditi in ambito gnatologico, rinviando ai testi dei più importanti Autori gli approfondimenti sulle conoscenze di base anatomiche, fisiopatologiche, cliniche. Molte delle mie formulazioni di principio sono derivate da personali ricerche, cui viene fatto riferimento nel presente lavoro, suggerite da riscontri clinici non coerenti con i riferimenti della letteratura e basate sullo studio di un gran numero di soggetti pervenuti alla mia osservazione e controllati per lunghi periodi temporali.Le procedure operative in ambito diagnostico e terapeutico sono più estesamente illustrate attraverso la presentazione di alcuni casi sottoposti a trattamento e controllati a termine e a distanza dalla conclusione delle cure. A integrazione degli accertamenti clinici, radiologici e cefalometrici, non si è trascurato il contributo delle più recenti procedure strumentali (quali l’E.M.G. di superficie dei muscoli masticatori e l’es. baro-podo-metrico su pedana) per le definizioni preliminari e per la valutazione dei conseguimenti terapeutici.Conclusivamente, riteniamo che il nostro lavoro possa risultare di qualche interesse per chi intenda avvicinarsi allo studio dell’odontoiatria ‘‘funzionale’’, proponga utili indicazioni all’operatore sanitario e, forse, possa rappresentare una premessa per ulteriori auspicabili e più approfondite ricerche. |