Note: Immaginiamo di avere la possibilità di usare la macchina del tempo per tornare a quel punto della storia dell’umanità in cui è stata presa (forzatamente) la strada sbagliata che ci ha condotto ai nostri drammatici giorni.
Se ne avessimo la possibilità, saremmo forse pronti a tornare indietro per correggere l’errore che ci ha portato, oggi, ad un punto di non ritorno circa l’inquinamento, la deforestazione, l’avvelenamento di aria, acqua, terra, e ad aver subito passivamente il consumismo, l’estremizzazione dell’utilizzo del denaro, l’uso errato della tecnologia e la mancata educazione etica ad essa, la medicina che non cura ma che invece cerca nuovi clienti per ingrassare a dismisura a scapito delle vite umane, nuovi virus sintetici, armi batteriologiche, armi sonore e frequenziali, armi in genere?...
Saremmo forse pronti a sacrificare i beni e i mezzi di cui disponiamo per ricostruire un percorso decisamente migliore e significativamente più prospero? L’obiezione è prevedibile e banale, ma è pur sempre da considerare una funzione del libero arbitrio: chi ci garantisce che optando per questa scelta il futuro sarà migliore? Tornare a quel delicatissimo bivio non solo è necessario ma ora è inevitabile, a fronte di un futuro ormai distopico e “dispotico” che ha dato alle poche sovrastrutture governanti l’economia e il mondo, dette “élite”, il potere assoluto di andare contro ai diritti umani, fondamentali per vivere, limitando la libertà di scelta del singolo ad esempio nella prevenzione anziché subire il passaggio forzato della cura prima delle diagnosi sistemiche, ad opera di una medicina riduzionistica e troppo massificante, che trascura l’uomo come unità integrale e sistemica nella sua visione più olistica. Allora nasce Cittadelle, un mondo dentro al mondo. Un mondo completo. Un mondo libero di scegliere. |