Note: Spesso non è facile tenere dei corsi di Project Management a persone che, in quel preciso momento, non si occupano ancora attivamente di progetti.E questo non tanto perché le tecniche di project management, in sé e per sé, siano particolarmente complesse o difficili, ma perché gli argomenti che vado a trattare sono, per così dire, decontestualizzati, cioè privi di un reale riferimento pratico. E anche se si dispone di una infinita serie di esempi aziendali da raccontare, oppure case history da esporre ai partecipanti… chi ti segue vedrà solo queste storie come esperienze distaccate e poco centrate alle mansioni di cui si occupa personalmente in quel dato momento.Ed è proprio per risolvere situazioni di questo tipo che ho creato (quasi per necessità) un vero e proprio gioco da tavola, che simuli concretamente la pianificazione di attività, dalla WBS al Gantt, il carico delle risorse, la stima delle durate e (in esecuzione) la gestione dei cambiamenti, dei problemi, delle ripianificazioni. E ho deciso di realizzarlo in casa, utilizzando materiali tipici dei giochi di società: carte, dadi, mattoncini di plastica ed etichette. La dinamica di apprendimento sottostante è quella classica del learning by doing, ma a me piace anche chiamarla imparare con le mani.Questo manuale dunque vuole essere un metodo per la realizzazione del contesto di gioco per tutti coloro (persone, organizzazioni) che vogliono adottarlo e realizzarlo autonomamente. Questa edizione speciale è rivolta a formatori, consulenti e facilitatori in corsi di Project Management. |