Note: Quando Chiara ha perduto la luce è la storia di Antonio, un professore universitario ed ex deputato del Partito Comunista Italiano, affetto da una antica malattia, che s’interroga sulla particolare forma di cecità che improvvisamente ha colpito la bella moglie Chiara: “una cieca capace di cucire l’orlo a una sottana ma incapace di riconoscere il mio volto”. E’ anche la storia di un pellegrinaggio interiore “tra cielo e terra” e di una conversione, dopo alcuni suggestivi incontri con l’eterea suora Helenka e Michàs, un frate polacco, nella Chiesa dei misteri (il Santuario di Nostra Signora del Soccorso) e con i ricordi che riemergono nella Casa delle calle (A cà du despetù). La tormentata e drammatica confessione dei crimini esistenziali, politici e affettivi purifica le anime e i corpi di Antonio e di Chiara, dopo che si sono dissetati con l’acqua di una fontanella alimentata da un lago sotterraneo su cui è stata edificata la Chiesa dei misteri.
Con questo nuovo romanzo di Francesco Bova si chiude la trilogia del mal d’amore, iniziata con La leggenda dei pesci bambini (2005) e proseguita con Nata con il cuore in una mano (2008). L’ambientazione del nuovo romanzo si colloca sempre tra la Liguria e la Francia e il registro è sempre quello visionario, sospeso tra il misticismo e la psicanalisi. Un elemento di novità consiste nel far incontrare i protagonisti dei tre romanzi: Luca, Giovanni e Antonio, studenti della Sorbona, poco dopo il maggio francese. |