Note: Don Giulio è prete di un paese della zona d’influenza del clan dei Casalesi. Conduce la propria esistenza in maniera regolata e ritirata. Riceve dal ve-scovo la nomina a cappellano del carcere della zona in sostituzione del vec-chio titolare che deve lasciare per motivi d’età. Il cambiamento è causa di turbamenti ma l’affronta con circostanziata serenità. In carcere s’incontra con il boss del clan imperante nella zona, suo antico compagno di scuola (i due personaggi s’ispirano a don Diana e a Francesco schiavone). Senza che nessuno lo abbia preventivato tra i due si innesca una sfida che diventerà epocale e impegnativa per le esistenze di entrambi. La disfida, come viene chiamata da tutti, è l’acceleratore delle riflessioni interiori del prete che da tempo si chiede se è possibile individuare i segni del passaggio nel fiume della vita delle persone scomparse. A lato della narrazione si sviluppa la sto-ria d’amore tra la moglie del boss, Annamaria, e un agente di custodia inca-ricato di trasportarla in carcere per i suoi colloqui con il marito. |