Note: Secondo gli studiosi, Deuteronomio è uno dei libri più importanti dell’Antico Testamento; tuttavia leggerlo non è agevole, poiché sono assenti sia le grandi storie raccontate in Genesi ed Esodo, sia le vicende dei grandi re e profeti di Israele. Deuteronomio invece si presenta come una serie di discorsi di Mosè al popolo di Israele, che è in procinto di conquistare la terra promessa. Ma Mosè non vi potrà entrare, dovrà morire in terra straniera, secondo il comando che Dio gli ha dato. Dunque, nel giorno della sua morte, Mosè parla al popolo per persuaderlo a non ripetere gli errori del passato, a fidarsi invece completamente di Dio e a ubbidirgli con decisione: solo così potrà conquistare la terra promessa, e poi vivere in essa una vita prospera e felice. Dietro questo artificio letterario dei discorsi ultimi di Mosè, la realtà è più cruda: Israele è già da secoli nella terra di Canaan, ma ha tradito l’alleanza con JHWH suo Dio, e sta vivendo la sconfitta, la disfatta sociale e la deportazione a Babilonia. Nel buio di questi anni tragici, si leva la voce di alcuni sapienti ispirati: c’è una luce di speranza, che si regge sul ricordo di un Dio misericordioso e innamorato del suo popolo. Ecco quindi l’invito, espresso nel libro del Deuteronomio: torniamo ad ascoltare la parola di Mosè, con tutto il cuore e con tutta la mente, e Dio ci permetterà di tornare a Lui. |