Note: Zurigo narrata per brevi, fulminanti mosaici, nei quali la città si fa scenografia, causa, pretesto, protagonista, occhio spione, fondale di cartone e beffarda spettatrice, Zurigo liquida e ordinata, che testimonia e partecipa ad umanissime vicende, ad amori disperati, a nostalgie che emergono come un rigurgito da ricacciare indietro, Zurigo che allarga le braccia a personaggi impensabili, quelli che popolano il mondo parallelo in cui la protagonista-narratrice ambienta la vicenda, passando, con un montaggio ora calibrato, ora volutamente slabbrato, da un piano all’altro all’improvviso, riuscendo spesso a stupire il lettore. |