Note: Un curioso destino ha contrassegnato il pensiero forte, anzi fortissimo, di questa grande esponente del marxismo. Utilizzata in versione socialdemocratica per le sue sacrosante e tempestive critiche alla degenerazione del potere bolscevico, temuta per ovvi motivi nel mondo stalinista, è stata poi posta in una nicchia di intoccabile rispettabilità nella ex Rdt: in polemica, questa volta, con i socialdemocratici che dominavano al di là del muro di Berlino e che in quella stessa Berlino l’avevano fatta uccidere, insieme a Karl Liebknecht, a Leo Jogiches e altre giovani speranze del marxismo tedesco. Sfiorata solo di sfuggita dalla ripresa del dibattito femminista, Rosa forse sarebbe rimasta nell’oblio anche sotto tale profilo, se non fosse intervenuto provvidamente il noto film della von Trotta. Anticipatrice lucidissima di alcune tendenze epocali dell’economia capitalistica mondiale, vede realizzarsi alcune delle sue celebri profezie proprio nel momento in cui la teoria marxista viene messa all’indice come strumento obsoleto. Presentare una sintesi critica di un simile pensiero non è impresa facile. Ci prova in questa occasione Ossip Flechtheim, forte della sua mole di studi sull’argomento, tra i quali vanno qui ricordate le più recenti edizioni tedesche delle opere della Luxemburg e di Liebknecht. Di quest’ultimo, Flechtheim ci fornisce un quadro originale che non mancherà di stupire il lettore. |