Note: Astrid è distesa tra lenzuola e cuscini. Rosa è seduta su una sedia, in equilibrio instabile. Astrid tace, immobile. Rosa non smette di parlare. Il corpo di Astrid è un corpo rotto, Astrid è assente. Il corpo di Rosa è un corpo spanato, Rosa vortica. Entrambe hanno trentasei anni ed entrambe hanno l’anima intrappolata. Si conoscono così, Astrid e Rosa, dentro una stanza di ospedale. La nuova dama di compagnia imbambolata e una donna bambola. Un primo contatto nella totale incomunicabilità tra un corpo che vomita parole a secchi e un corpo completamente chiuso. Ma accade qualcosa e quel contatto penetra a fondo, raggiunge le anime e si spande a raggiera arrivando a toccare e travolgere il passato delle due donne e, a cascata, il presente e il futuro. Di Rosa e di Astrid. In un incessante stillicidio di eventi flash, Rosa si vede cucire addosso pezzi di un’altra sé e, a scalare, vede allacciare quest’altra sé a perfetti sconosciuti. Sembra che tutto parta da Astrid, ma Astrid è sempre immobile nel suo letto e Rosa in sua completa balia. La vita è un’illusione temporale tra passato e futuro, una continua connessione tra dimensioni parallele. Viviamo riflessi in coloro che non conosciamo, che non abbiamo mai visto, ma che ci appartengono da sempre. Niente accade per caso. |