La grande attenzione che il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) ebbe sempre per il dibattito scientifico del suo tempo, appare con chiarezza da questo breve Saggio, pubblicato nel 1764, in cui analizza le manifestazioni e le cause della malattia psichicaSecondo Kant, come dice Fulvio Papi nella Prefazione, [...] la malattia insorge perché l’immaginazione perde contatto con la dimensione sensibile dell’esperienza e considera i suoi fantasmi come reali, o perché esatte informazioni dei sensi vengono stravolte da forme del giudizio intellettuale completamente distorto. In entrambi i casi, allucinazione o vaneggiamento, vi è un punto in comune: è venuta meno una elaborazione positiva della relazione sensibile con la realtà. Anzi la realtà è andata completamente perduta, e il discorso del malato di mente si svolge in questa assenza. Il rigoroso impegno intellettuale di Kant si manifesta in questa opera che non è soltanto un esercizio filosofico, ma un importante contributo conoscitivo e anche una lettura piacevole.
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