Note: Il linguaggio della follia è dato dalla bellezza di un colore, dalla semplicità di una linea, dalla combinazione di geometrie inconsuete capaci di espressioni visive che rifiutano ogni formulazione razionale, che narrano di un logos sconosciuto ma che appartiene alla sublime espansione dei pensieri. Queste parole introducono bene al viaggio intrapreso in questo testo dedicato alla rinascita della pittura contemporanea. Non mediante una riflessione generica, ma correndo lungo la storia dell’arte attraverso le opere di un’artista rimasta sconosciuta ai più a causa della sua riservatezza e dell’indifferenza ai compromessi: Maria Casalanguida. I suoi dipinti, a cavallo tra il XX e il XXI secolo, rappresentano un compendio originale dell’espressività artistica contemporanea, un esempio delle possibilità ancora imperscrutabili della pittura. Così, osservando le sue tele, è nato un saggio che esplora questa forma d’arte finita ai margini del contemporaneo, stabilendo nuovi nessi non solamente con la stessa storia dell’arte, ma con la filosofia, la psicologia lacaniana, la poesia e la letteratura. Molte le domande. Altrettanto folte le risposte. Il risultato non è scontato. E il testo lascerà il lettore affascinato e incuriosito, grazie a un autore per nulla banale, dotato di un linguaggio diretto e corposo, vibrante di passione e di riflessione. E grazie a un’artista che incarna perfettamente il senso di un anelito al significato della pittura nel nuovo secolo. Valgano le parole del poeta Rainer Maria Rilke: «[…] Io imparo a vedere. Non so perché tutto penetra in me più profondo e non rimane là dove, prima, sempre aveva fine e svaniva. Ho un luogo interno che non conoscevo. Ora tutto va a finire là. Non so che cosa vi accada. […]» |