Note: Il libro contiene tre ricerche che riguardano il luogo di Sassari detto una volta Caìmini di Fora, poi Carmine Vecchio, poi contrada Rizzeddu. Oggi, persa la memoria, il luogo rappresenta solo un’anonima propaggine del quartiere san Giuseppe. Le prime due ricerche si riferiscono a una serra dell’ex Orto botanico di Rizzeddu (1903-1928) e al convento del Carmine extra muros (1612-1765), mentre la terza principalmente agli angioyani. L’intento all’inizio era solo quello di scoprire significati per il Giardino pubblico previsto nel Piano urbanistico in area Meridda, tra via Paoli e via Deffenu, poi la curiosità e la passione per la ricerca hanno aperto altre prospettive.Si è prestata particolare attenzione alla serra Buscalioni, l’unico edificio dell’Orto ancora esistente, pregevole e da recuperare e, nel 2018, è stata presentata la relativa richiesta di tutela alla Soprintendenza ai Beni storico-identitari. Nell’attesa di una risposta, l’attenzione si è concentrata sul muro con nicchia sul quale il Buscalioni addossò la serra. Quel muro si è rivelato essere un residuo del seicentesco convento del Carmine extra muros, di cui riporta molte notizie Enrico Costa. È così iniziata la ricerca sul convento, procedendo a ritroso, fino agli inizi del Seicento. Anche questa seconda ricerca è stata consegnata alla Soprintendenza, sempre nel 2018, con lo scopo di far tutelare l’area. Nell’attesa di una risposta, rimeditando le parole del Costa, che ripetutamente indica il Carmine Vecchio come il luogo dove si trovavano le forche ordinarie di Sassari, il lavoro è ripreso. Dopo l’Orto botanico novecentesco e il convento seicentesco si è aperto il grande capitolo sul periodo angioyano di fine Settecento-inizi Ottocento.I protagonisti angioyani legati al luogo indagato, sono stati seguiti nei loro percorsi travalicando i confini di Sassari e della Sardegna. Sono così emersi tratti importanti di storia negata. Storia di vinti. Compaiono i Mundula, a iniziare da Gioachino e dalla consorte Speranza Siscu, figura di grande rilievo, Cosimo Auleri, i Sotgia Mundula, Baingio Fadda, Antonio Maria Carta, i Petretto, i Devilla, i Sini di Banari, i Serra e Salvatore Quessa di Osilo, i Muroni e un Pintus di Bonorva, i Marellas e un Piras di Florinas, Francesco Sanna Corda, i Martinetti, i cugini Battino e Frau di Aggius e il grande Francesco Cillocco. |