Note: Con la prefazione di Lula, presidente del Brasile dal 2003 al 2010
“Senza respiro” è una vera e propria “scatola nera” della pandemia da Coronavirus. Non un instant book, ma un’inchiesta indipendente del medico, ricercatore e attivista Vittorio Agnoletto, una delle voci più autorevoli che in questi mesi ha raccontato e documentato ogni aspetto dell’epidemia Covid 19 e in particolare che cosa non ha funzionato, soprattutto in Lombardia.
L’inchiesta è supportata dall’“Osservatorio Coronavirus”, un’equipe collegata a “Medicina Democratica” e alla tramissione “37e2” di Radio Popolare. Un lavoro rigoroso e senza precedenti, che coniuga la ricerca scientifica con l’inchiesta giornalistica e che raccoglie nel libro la sintesi di migliaia di testimonianze di cittadini e di operatori sanitari e la rielaborazione dei dati della pandemia.
Il libro alza il velo sulle responsabilità di una politica che negli anni ha smantellato e indebolito la sanità pubblica a favore dei profitti privati. Il focus si concentra sulla Lombardia perché -oltre a essere stata il cuore del contagio- rappresenta la punta avanzata delle politiche di privatizzazione della sanità: un sistema spesso indicato come “eccellenza” da soggetti politici ed economici, ma che non è stato in grado di affrontare la situazione di emergenza. Il libro lancia anche proposte concrete per evitare che una simile tragedia possa accadere di nuovo e per rifondare un servizio sanitario universale, gratuito e soprattutto pubblico. La salute – infatti – deve essere un bene comune, a partire dai LEA, Livelli Essenziali di Assistenza, dalla medicina di territorio e dalla prevenzione.
Un saggio che ha l’obiettivo di non disperdere la memoria di quanto avvenuto, sviluppare riflessioni e proposte -scientifiche e politiche- sul sistema sanitario del Paese e su quello lombardo in primis. Il libro, molto atteso, sarà in libreria a ottobre, un periodo in cui sarà ancora vivissimo il dibattito su come attrezzarsi per un’eventuale recrudescenza del virus.
I diritti d’autore saranno devoluti all’Ospedale Sacco di Milano, struttura pubblica che ha svolto un importante lavoro sul Covid-19. |