Note: Inizio questa lettera pur non nutrendo alcuna intenzione di scriverti. Non susciti in me sentimenti nobili, non conosco e concepisco il verbo cedere e trascino ancora nel vento la croce. Non trovo fogli per scriverti, ogni negazione potrebbe sembrare surreale. Avverto un mancamento, un peso che atroce si libera e va, riesce a dislocarsi nella consapevolezza di una soluzione come niente, quel nulla che riempie ogni asserzione, discussione di una comunicazione non comunicante, inadempiente a codesto attimo. Prova ad immaginare il corpo, l’immagine mia, persona svestita da ogni gioco reale verso la verità, persino il tuo corpo ne avvertirebbe l’ironia e la nudità di una bugia sminuita, smorta da un senso pulsionale, quale potrebbe essere la metamorfosi stereotipata di un contesto armonico, perfettamente stonato immaginandoci vicini. Vorrei trasmetterti ogni realtà oggettiva ma in una lettera non ne avvertiresti il corpo ed il peso, la materia impressa con inchiostro non trasporta alcun respiro ed il mio corpo in pensiero non pesa se disteso in parole su di un foglio. |