Note: Sicilia foddi, Sicilia luntana è il maledetto amore che provo per la mia terra: maledetto perché la Sicilia è quell’isola che prima ci fa innamorare, perdutamente, di lei e poi ci respinge facendoci scappare senza trattenerci poiché non conosce soluzioni per il nostro futuro. Le mie radici si diramano in queste pagine profumando di ricordi, di nostalgie, di zolfo, di sale, di mare e di baci alla vita su pelle di marna bianca. La mia poesia nasce qui, camminando tra le stradine del mio paese, Comitini, perdendomi tra le pareti di sale delle miniere di Racalmuto, percorrendo il vialone di mandorli e ulivi della Valle dei Templi, passeggiando tra le strade e le stupende piazze palermitane, ammirando le bellezze di Siracusa ed Erice, le Chiese di Acireale. I miei versi prendono forma durante i miei viaggi in treno, accompagnata dalla musica, mentre da dietro il finestrino tutti i miei pensieri vengono interrotti, divorati da un meraviglioso mare che sempre mi rapisce e mi commuove. L’amore per questa terra è per me una sorta di contraddizione. La amo incommensurabilmente però mi arreca sofferenza quando non riesco a vedervi un domani certo nonostante i sacrifici, la preghiera e il mio grande sperare. È un amore forte, poetico, un amore immortale. |