Note: Per lavoro Smart intendiamo tante forme diverse di attività: Telelavoro, Lavoro in mobilità, Lavoro agile, Lavoro flessibile, etc., tutte connota- te da capacità di adattamento. Dal lavoro in ufficio e in fabbrica della società industriale, al lavoro Smart fuori dai cancelli, sono passati duecento anni anche se sono bastati solo due anni perché la rivoluzione si compiesse. Non sarà possibile tornare indietro.La diretta conseguenza del difficile periodo trascorso è che ci si sta dirigendo verso una fase in cui l’uso dello smart working sarà la nuova modalità di lavoro con una flessibilità oraria all’interno della giornata, ottenendo così di stimolare la capacità dei lavoratori di organizzare le proprie attività con maggiore autonomia, con l’obiettivo di ottenere il miglioramento della work life balance.Oggi l’idea dell’Home Office ci sembra rivoluzionaria, eppure ha origini più antiche di quello che si crede e, se si va indietro nel tempo, se ne trova già testimonianza. Tuttavia, superata la fase dello Smart working alla italiana, come ebbe a definirlo il ministro Brunetta a circa un anno dall’inizio della pandemia, occorre ripensare ai caratteri e ai rischi per la salute connessi al ricorso allo Smart working e in generale ai nuovi modi di lavorare. Ciò soprattutto perché questa tipologia di lavoro è destinata a divenire strutturale. E pertanto serve immaginare anche gli scenari di prevenzione e protezione dai rischi, che occorre mettere in campo. Il luogo di lavoro riflette il lavoratore, per cui il lavoro agile spinge alla realizzazione di spazi di lavoro differenziati in base alla persona. Le esigenze, tuttavia, sono universalmente quelle del benessere e alcuni spunti sulla auto-organizzazione del lavoro nonché sugli spazi urbani vengono forniti nel testo. L’autore tenta un approccio più maturo allo Smart working e al lavoro futuro, non solo da remoto, proprio per indagare caratteri, rischi, approcci e soluzioni possibili. |