Note: Sine tempore (nostalgie senza patria) è una silloge poetica che comprende componimenti editi ed inediti dell’autrice e che ripercorre le tappe fondamentali della sua produzione: è una fusione delle due pubblicazioni precedenti, Giardino Olimpo e Phoenix, e assieme il superamento delle stesse: il Giardino Olimpo, le sue copie terrene e i paesaggi mediterranei lasciano spazio a scenari cittadini dove la solitudine del poeta si amplifica; egli, ancor più disorientato nel contesto urbano, perde i riferimenti temporali e si ritrova a piangere un lutto antico: la perdita di Acànto, un’anima affine ma allo stesso tempo molto lontana da quella del poeta; quest’ultimo poté soltanto, nei giorni antichi della fanciullezza, contemplarne la bellezza e la purezza, senza mai poter avvicinarvisi. Egli, in realtà, non godé mai dell’amore di Acànto; per questo la sua nostalgia non ha patria: è un dolore che diventa esistenziale e che si fa più grande quando il poeta, depersonalizzato, si rende conto, in seguito ad una visione amara, che Acànto è invece ancorato ad un corpo che lo rende soggetto al divenire. |