Note:
Volevo finalmente un metodo di lavoro che si addentrasse nello specifico di ogni fase dell’allenamento per lo sci alpino, non soltanto un volume denso di concetti generali che sfiorasse solamente la superficie della quotidianità dell’allenamento.
Quotidianità che poi è la vera barriera ma anche la vera opportunità da pianificare per aiutare l’atleta a ottenere la sua migliore performance.
Ciò che più mi ha spinto a descrivere un programma di allenamento vincente per lo sci alpino, sono i fatti che supportano questo metodo di allenamento.
Alla fine di tutto sono i risultati che contano.
Atleti di livello mondiale e olimpico, tantissimi atleti di interesse nazionale e agonisti degli sci club che seguono i miei programmi ne traggono enormi benefici, sia in termini di performance sia nella prevenzione degli infortuni.
Infatti il nostro sport ha un’alta componente di rischio infortuni, e un’efficace programmazione, così come una gestione attenta, personalizzata e graduale della preparazione atletica, può far diminuire questo rischio oggettivo.
In linea di principio lo sci alpino è uno sport sovente traumatico per le articolazioni. Ritengo quindi che sulla preparazione atletica sia necessaria un’attenta analisi degli esercizi e delle metodologie che vengono proposte all’atleta.
Volevo inoltre che fosse un metodo chiaro e pratico e non solo un elenco di dati e studi teorici. Spesso gli studi e la letteratura in cui mi sono imbattuto rimanevano un elenco infinito di test, valori e statistiche su atleti di alto livello.
In tanti anni da allenatore mi sono reso conto di numerosi errori del passato ma anche attuali, presenti in molti programmi o allenamenti che vengono proposti agli atleti di sci alpino.
Tantissimo tempo perso nella direzione sbagliata da innumerevoli atleti e coach. Infinite sessioni di training senza davvero centrare il bersaglio di una programmazione efficace per quel minuto e mezzo ad altissima intensità su un pista, all’interno di un tracciato, con delle curve obbligate.
E così vedevo e sentivo atleti con migliaia di chilometri in bici nelle gambe, agonisti pesantemente infiammati nell’articolazione del ginocchio da centinaia di balzi e ore di corsa.
Tutto questo non aveva un senso per me.
Si può e ci si deve allenare a secco, mirando il bersaglio.
Il tempo non è infinito, sia nella programmazione annuale sia nella carriera giovanile o in etàadulta degli sciatori. Il tempo deve essere ottimizzato nella corretta direzione. Integrato nel migliore dei modi con gli impegni sciistici.
La logistica, gli spostamenti e le location dove durante l’anno, ma soprattutto in inverno, gli sciatori si allenano a secco non sono sempre la soluzione più pratica per la comfort zone. Proprio per questo, con la giusta attrezzatura, davvero calibrata per essere efficace ma di semplice e gestibile reperibilità, si può eseguire il migliore degli allenamenti per gli atleti di ogni livello. La maggior parte degli esercizi si possono eseguire all’aperto, soprattutto finché le temperature lo permettono. Quello che davvero conta sono il metodo e la programmazione, non la location. |
