€ 20,00

 

Slow visions. Visioni dal Venerdì Santo a Enna
di Maurizio Vetri,  2015,  Maurizio Vetri Editore
FOTOGRAFIA
ISBN: 9788894080407
condizioni: NUOVO

Note:
Lo stupore e l’emozione

Mi stupisco guardando le immagini fotografiche di Maurizio Vetri.

Non riesco, al primo approccio, a capirne le motivazioni.

Sono fotografie e in quanto tali dovrebbero rimandare ai soggetti fotografati.

Invece no.

La soggettività del fotografo non viene posta in secondo piano.

Forse perché Maurizio ha maturato una sua realtà autoriale. Forse perché nelle sue immagini c’è uno scambio tra fuori e dentro. Forse perché crea, nell’istante storicizzante dello scatto, una congiunzione tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere.

Continuo a non raccapezzarmi.

C’è una ricerca formale nelle sue foto senza una esasperata tensione ad un estetismo fine a se stesso. I colori sono equilibrati e non affondano mai in un contrasto eccessivo.

La sua ricerca estetica è semmai come un rivelatore per mezzo del quale le immagini compaiono lentamente sul supporto bianco. Le sue immagini vanno metabolizzate con l’ausilio di un pensiero strutturato dalla cultura fotografica. Cosìcchè sono implicite nella sua produzione delle citazioni iconografiche mai riproposte nude e crude ma riformulate.

I suoi riferimenti attingono e rimandano ad importanti nomi della fotografia: Herst Hass, Art Kane, Jay Maisel, Jerry N. Uelsmann. Costoro ed altri grandi sono stati i punti di appoggio per sviluppare un suo percorso nella fotografia.

Non bisogna trascurare altresì che Maurizio è un tecnico esperto che conosce bene le pratiche della fotografia analogica e che quindi sa utilizzare gli strumenti a disposizione per affrontare un discorso più ampio e completo nell’ambito della comunicazione.

Ogni singolo fotogramma non ha necessità di essere spiegato o descritto: in esso è presente significato e significante nello stesso tempo. E’ una comprensione che si spiega a vari livelli e cioè a seconda della gnosi dello spettatore visto che costui riconosce delle immagini e comprende solo ciò che ha avuto la possibilità e la volontà di conoscere.

L’immagine è un testo in cui le parole ed i concetti cedono il posto ad aspetti visibili e non della realtà dell’autore che modula e riformula i dati dandoci una visione della verità.

Successivamente lo spettatore attraverso una analisi propria diventa consapevole ed attinge ad essa.

Adesso comincio, grazie a queste e ad altre analisi, a raccapezzarmi, a tracciare un percorso che via via esce fuori dall’indistinto.

E non è vero che la fotografia è solamente evidenza. Nei suoi colori, nella sua luce, nei suoi chiaroscuri, nelle sue ambientazioni e in altri elementi ancora saltano fuori significati velati o nascosti che solo un pubblico attento può portare alla luce.

Infine è meglio non analizzare queste componenti in modo ossessivo perchè è evidente che molti aspetti incomprensibili adesso potranno in futuro alla luce di nuove conoscenze essere annessi nella sfera della conoscenza e quindi del codificabile.



La fotografia di Maurizio Vetri, per concludere, è un elaborato che passando dall’occhio raggiunge il dito impiegato nello scatto con il passaggio intermedio nel cervello pensante ricco di forza ed emozioni.

dalla prefazione di Massimo Estero

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