Note: Intelletto e corpo, concetto e azione, sono fatti per completarsi e diventare uno. L’intelletto progetta desideri e idee, i sensi li realizzano per giungere all’obbiettivo. La loro somma è uno, l’unità. Quando massima è l’azione il progetto tende a zero, viceversa il massimo impegno dell’intento porta ad azzerare l’azione. Ma non è così semplice, a queste due dimensioni bisogna aggiungere la freccia del tempo che condiziona sia il progetto che l’azione. Sappiamo che il futuro è più difficile del passato, progettare in avanti significa scoprire, inventare, rischiare, l’orizzonte è breve. Nel passato si trovano spunti noti da rielaborare, rivisitare, con il passare del tempo il pozzo da cui pescare è sempre più ricco, e anche l’azione ne trae vantaggio con molte possibilità. Col passare del tempo i mattoni dell’esperienza crescono e aumentano le informazioni usabili, ma sono disordinati e alimentano la confusione, l’entropia: la dicotomia intento-azione diventerà meno estrema, non avremo l’azione massima che azzera l’intento e viceversa, ma convivranno, categorie meno efficienti ma più integrate. Per questo nel sistema a tre dimensioni pensiero, azione, tempo, le simmetrie possono essere numerose e sarà la combinazione delle variabili a comporre il risultato. |