Note: “Fammi cava”; sono le prime parole di queste pagine: diventare vuoto per accogliere il pieno del mondo, essere cavità per risuonare di tutte le vibrazioni che l’attraversano. È un manifesto poetico in due parole, e non stupiamoci se due parole possono contenere così tanto, perché è propria di questa poesia la densità dei significati, la precisione di ogni scelta lessicale. Attraverso pagine brevi e luminose veniamo condotti a dare spazio alla meraviglia di sentire i colori, di toccare i suoni, di ascoltare un paesaggio. Ma poi, subito dopo, o subito durante - dipende da noi - capiamo che la cavità si è fatta cavea, che il vuoto è brulicante di persone, di storie, di prese di posizione; il palcoscenico di un teatro mediterraneo che non si limita a ricevere ma restituisce una visione del mondo che puoi mordere tanto è piena, materiale e concreta. Potenza della vera poesia. Mettere parole là dove sembra debba esserci solo silenzio. Tradurre per noi la lingua antica delle cose, i viventi pilastri. E darcela con precisione, con complicità. Con un sorriso. |