Storie senza tempo n. 61 - Effi Briest CRANFORD COLLECTION di Theodor Fontane 

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Storie senza tempo n. 61 - Effi Briest CRANFORD COLLECTION
di Theodor Fontane,  2023,  Rba
ROMANZI ROSA
collana: Storie senza tempo
condizioni: NUOVO

Note:
Nella cittadina di Hohen-Cremmen giunge il barone Geert Von Innstetten per far visita alla casa dei Briest e chiedere la mano della giovane figlia Effi. La ragazza diciassettenne sposa così il vecchio spasimante della madre (di circa vent’anni più vecchio) e deve allontanarsi dal suo amato paese, dai cari genitori e dalle amiche d’infanzia (le gemelle Hertha e Bertha e la figlia del pastore Hulda), con le quali fino a poco prima giocava nel giardino di casa.

Si trasferisce dunque a Kessin, un paese sorto sul mare e sul fiume Kessine.[3] La casa dei novelli sposi è però arredata in uno stile esotico, che rispecchia in qualche modo la cittadina, colonizzata da spagnoli, francesi, olandesi e cinesi. Sarà proprio il fantasma di un cinese (servo del vecchio proprietario della casa) a tormentare la povera Effi, frutto ovviamente della sua immaginazione, causata da una dimora nella quale si sente continuamente a disagio. Inoltre il marito è quasi sempre lontano da casa per lavoro (egli è un prefetto e gode della stima del principe quindi spesso, quando quest’ultimo si trova da quelle parti, lo tiene lontano da casa quasi tutti i giorni), quel lavoro che viene prima di tutto. Geert sminuisce le paure di Effi, prendendola goffamente in giro e facendole credere che i fantasmi siano degni solo delle casate nobili.

Effi sente aggravarsi il suo isolamento quando incominciano le visite delle famiglie borghesi, tra le quali appunto non riscontra simpatie a causa della giovane età e dell’educazione ancora inadeguata rispetto alla loro. Si ritrova dunque a stare da sola con il cane (l’amato Rollo) e con i domestici (tra cui Johanna); l’unico vero amico che ha è il farmacista Gieshubler, un personaggio fuori dagli schemi disciplinari della Prussia novecentesca, il solo che riuscirà a far sorridere la donna e ad esserle sempre di conforto. Non ancora diciottenne, Effi dà alla luce una bambina (la piccola Annie) e assume una balia, Roswitha, cui si affezionerà molto.

La vita di Effi sarà turbata dall’arrivo in paese del maggiore Crampas, un vero e proprio Don Giovanni. Lo stesso Geert consiglia alla giovane moglie di stare attenta alle sue maniere. Ciò nonostante i tre incominciano a fare lunghe cavalcate sul mare, e quando Geert dovrà ritirarsi per lavoro, i due continueranno a frequentarsi, seppur sotto l’occhio della servitù. Questo faciliterà lo svilupparsi del legame fino ad arrivare ad un fugace bacio nell’inverno successivo. I sensi di colpa tormenteranno sempre di più Effi, che accoglie con estrema felicità, ma soprattutto sollievo, la notizia di doversi trasferire a Berlino per motivi di lavoro del marito.

Riesce quindi a dimenticare gli anni di Kessin: la casa col fantasma, il clima freddo, l’ambiente e la gente ostile. A Berlino sembra che Effi e Geert siano finalmente felici, anche se i sensi di colpa non svaniscono mai del tutto. Dopo sette anni Effi contrae una malattia ai polmoni e deve recarsi, su consiglio medico, in un paese distante, dove l’aria è buona e salutare. Viene accompagnata da una vedova, con la quale fa amicizia durante il lungo soggiorno. Ma il passato torna a saldare i suoi conti: mentre Effi si cura, Geert, per una serie di circostanze fortuite (Annie si fa male e Roswitha forza il cassetto di Effi in cerca di bende, svuotandolo completamente) trova le vecchie lettere del maggiore indirizzate a Effi e capisce tutto (egli, già in passato, in realtà aveva avuto dei piccoli sospetti, o meglio delle paure, sul comportamento della moglie).

Nonostante siano passati molti anni, Geert sfida l’ex amico a duello. Il dovere lo chiama a rimediare al torto subito (anche se, come egli stesso dice, non sono la vendetta o la rabbia a spingerlo ma le convenzioni sociali). Un suo amico tenta di convincerlo dell’insensatezza del gesto (era passato troppo tempo), ma inutilmente. Geert uccide l’amico in duello sulla spiaggia di Kessin. Effi, responsabile di tradimento, viene ripudiata da tutti: marito, genitori, amici, società. Non farà più ritorno nella casa di Berlino e ovviamente non otterrà l’affidamento della figlia, che rivedrà solo per qualche minuto anni dopo.

Effi rimane sola con la domestica Roswitha, l’unica rimastale fedele, in un appartamento berlinese. Gravemente malata di nervi e con i polmoni non guariti, riesce ad ottenere il ritorno a Hohen-Cremmen, dove insieme al cane Rollo passeggia lungamente nei campi, finché la malattia ha la meglio. La sua lapide, su cui volle che fosse scritto il suo cognome da nubile, trova posto nel giardino della sua giovinezza. Il romanzo si chiude con le riflessioni dei genitori di Effi: si domandano se quel giorno lontano Effi non fosse stata troppo giovane per prendere come marito il barone Innstetten.

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