Note: Ci vuole fegato per accostarsi ad un libro come questo. Ci vuole coraggio perché si intuisce fin dal titolo cosa accadrà. E se non fosse sufficiente, ci troveremo immediatamente catapultati nel momento della verità, appena aperto il romanzo. Sarà un lungo flashback a farci ricostruire i tasselli di una situazione terrificante. Alcool, droga sangue e violenza. Avete lo stomaco abbastanza forte per reggere il colpo? Avete la freddezza necessaria per non innamorarvi perdutamente di Giorgia e non impazzire nell’istante fatale? Mettetevi alla prova. Con una prosa schietta, diretta ed implacabile, Stefano Chiesi Mazzanti ci dona un romanzo dalle tinte oscure che non concede redenzione. Stupro è un libro che ripercorre una realtà dei giorni nostri, un grido d’accusa, un’analisi chiara e capillare ma anche irriverente e sarcastica, dove risalta l’annientamento e distruzione dell’identità della donna, spogliata di ogni sua aspettativa. Stupro... l’atto in sé riduce a chi subisce, di essere semplice oggetto del desiderio maschile, e l’indicibilità è tanto feroce da lasciare ferite indelebili in chi subisce la violenza. Stupro è anche un inno alla vita, dove l’amore supera ogni barriera, dove i protagonisti sono capaci di trovare un significato alla parola per sempre, facendo perdere alla fragilità la caratteristica di assurdo, perché, come afferma Victor Frankl, padre della psicanalisi, “solo chi ha un perché sopporta qualsiasi come”.Stefano Chiesi Mazzanti, versatile e raffinato scrittore bolognese, e illustratore di libri per ragazzi, ha la capacità di entrare nel profondo della sofferenza, toccarne le viscere e in questa sua opera narra con signorile eleganza una storia commovente, un insegnamento prezioso su come far fiorire il dolore, giocando anche sulla fantasia, risorsa imprescindibile per superare il lecito. Le righe si snodano con un sapore di vera autenticità che rendono intollerabile l’attesa di ogni singolo sviluppo. Così come è autentico il senso d’angoscia per l’argomento trattato. È un romanzo toccante e profondo.È un sentimento anche di rivalsa contro i silenzi e gli eufemismi di questa nostra società. |