Sull’essenza del riso e in generale sul comico nelle arti plastiche di Charles Baudelaire 

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Sull’essenza del riso e in generale sul comico nelle arti plastiche
di Charles Baudelaire,  2017,  Solfanelli
SAGGISTICA
ISBN: 9788833050461
condizioni: NUOVO

Note:
Sull’essenza del riso, qui presentato da Alfredo Civita e Giuseppe Grasso, è un saggio ricco di spunti che sembra scritto 45 anni dopo, cioè quando esce il famoso libro di Bergson Il riso. Apparso nel 1855, era stato rimaneggiato più volte da Baudelaire, al punto da diventare un’«ossessione». Nessuno si era spinto prima di lui a indagare le ragioni del comico con un esame così minuto e coscienzioso, sostenuto da una scrittura chiara e dimostrativa, anche se venata qua e là da un tono ironicamente cerimonioso.
Baudelaire inizia la sua dimostrazione con la massima «Il saggio ride solo tremando», riconducibile alla tradizione biblica e cattolica, in cui tende a declinare l’idea che il Verbo Incarnato non ha mai riso. Ridere per il saggio è sconveniente e anti-divino, significa cedere a una tentazione impura che va a ledere quella serenità contemplativa che è il suo ideale. Il comico ha un’origine diabolica e dannata, nasce dall’avvertimento della propria superiorità, idea luciferina per eccellenza.
Una volta indicata l’origine contraddittoria del riso, che nasce da uno «scontro», Baudelaire distingue il «comico ordinario» (o «significativo»), con riferimento ai vizi e ai difetti della condizione umana, di cui Molière è l’esempio più alto, dal «comico assoluto», sinonimo di «grottesco», che investe la sfera fantastica e soprannaturale dell’essere. Vi rientrano Rabelais e Theodor Hoffmann. Il primo implica una superiorità rispetto all’uomo, il secondo una superiorità rispetto agli animali e al mondo della natura.
Annunciando Nietzsche, Freud e Bergson, Baudelaire afferma, contro secoli di pregiudizi, che il comico non è un ramo inferiore dell’arte ma rientra a pieno titolo in quella categoria del Bello assoluto cui solo i grandi artisti hanno la prerogativa di attingere. Con i suoi limiti e le sue imperfezioni, Sull’essenza del riso si raccomanda oggi al lettore come un primo, utile strumento ermeneutico sulla «teoria del riso» (o meglio sulla «filosofia della storia» del riso) e come un breve ma incisivo «trattato sulla caricatura».

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