Un volume di racconti, certo, ma non racconti qualsiasi, piuttosto di storie surreali o fantastiche. Qualcosa di simile ai racconti di Lovecraft o di Poe, di Buzzati o di Kafka. Racconti non realistici, insomma (potremmo rintracciarne gli elementi fondamentali nel testo-base La letteratura fantastica di Todorov). Nati da un laboratorio che ha prodotto, riflettuto, eliminato, riscritto, trovato le soluzioni migliori, sino ad affinare gli stili e a rendere godibili e fascinose le storie. L’introduzione di Vito Davoli già spiega molte cose e il breve saggio introduttivo di Gianni Palumbo – noto per la sua estesa produzione letteraria e critica – mette a fuoco la diversità e gli intrecci delle singole storie. Credo che si evinca immediatamente che siamo davanti a una interessante operazione editoriale e che questi racconti calamiteranno subito l’attenzione dei lettori. È un libro dalle trame intriganti e dai finali spesso sorprendenti, lo si legge con facilità e suspense. Un gran bel libro di racconti. Daniele Giancane
|