Note: È il racconto di una composizione musicale ordito con una categoria propria della musica, il contrappunto, dove la sovrapposizione di note ed elementi estetici apparentemente lontani e dissonanti (es. il coro) fondendosi con la melodia portante crea una sinfonia. Cosi i mondi divergenti e lontani nel tempo del pianista contemporaneo, Alessandro, e dell’antico flautista che ogni notte sogna, Elio, si fondono nella musica e nella bellezza del paesaggio eterno. Alessandro Riversi è un giovane pianista che vive e lavora a Milano, ama il vino e una notte ritornando da un concerto con i suoi due musicisti, provoca un grave incidente in cui la sua mano sinistra viene stritolata dalle lamiere. Nella speranza di recuperare almeno le articolazioni della mano per continuare a suonare, Alessandro viene a Napoli da un noto chirurgo e vi si stabilisce per tutto il periodo dei vari interventi che dovrà subire. Un giorno visitando per caso il Museo Nazionale della città s’imbatte in un’epigrafe di un famoso musicista dionisiaco del II secolo, vissuto nell’antica Neapolis: Elio Antigenide. Nella sua condizione di infermità della mano e nel pavento di dover lasciare la musica per sempre, Alessandro talmente viene irretito da quella antica esistenza che comincia a sognarlo di notte, quando beve. Proprio dal sogno ricaverà gli stimoli e le indicazioni per una sua nuova sinfonia.Ho scelto il II secolo perché a quel tempo Neapolis era al culmine del suo splendore artistico e culturale, prima che l’era cristiana cancellasse, con il paganesimo, qualunque forma d’arte e di pensiero non conforme ai nuovi canoni religiosi. La città era frequentata da più importanti musicisti, artisti, filosofi, medici e retori dell’epoca e i giochi olimpici, Sebastà Isolimpia, erano diventati i più importanti del Mediterraneo. Soltanto a Neapolis le donne potevano gareggiare con gli uomini ed era ammessa la danza su cui Luciano di Samosata proprio a Neapolis scriverà il suo saggio La danza. Inoltre per l’area olimpica della città e per l’antico Ginnasio c’erano i recenti reperti archeologici emersi con gli scavi della metropolitana. Abbastanza materiale per liberare la fantasia e costruire le trame; tanto la letteratura, si sa, non ha pretese di verità, ma vive del verosimile. |