Note: Dalle contraddizioni e dalle sfumature culturali della società mediorientale Giuseppe Acconcia ha tratto linfa per i suoi reportage e le sue cronache. L’amore per l’Oriente, mai vissuto come esotismo ma sempre come occasione di crescita, affonda le radici nel periodo della formazione universitaria, in una Milano “da bere” nella quale il mondo arabo si profila come unica via d’uscita. Sono gli anni dell’affermazione dell’individualità, della critica alle attitudini della famiglia e degli incontri capaci di cambiare una vita. Da Parigi alla Spagna, dalla Grecia al Marocco, fino all’Iran e all’incontro con l’islam; dal tentato viaggio in mare verso l’America Latina alla Siria; dal Kurdistan agli hammam del Nord Africa, questi testi rivelano un’esistenza sofferta e uno sguardo sull’Oriente lontano dal racconto mainstream del mondo arabo. Una scrittura per frammenti nella quale il tempo si fa flusso capace di passare attraverso le maglie della cronaca per ritrovare, al fondo, il piano infinito della vita. |