Note: “Taranto, città di mare tersa e lieve, tanto che passeggiandovi vi sembra di respirare a tempo di musica”, aggiungeva Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia del ‘57. E gli strumenti musicali sono il filo conduttore di queste immagini, ‘na maravìgghie, partorite dal magico obiettivo fotografico di Cataldo Albano, la cui culla è stata questo gioiello che quando te ne allontani non puoi dimenticare. Quanto tempo ha trascorso Aldo per catturare queste visioni da sogno? Le sopravvivenze archeologiche; gli allevamenti di mitili; le paranze pronte per la pesca; le lambare; ‘u strittile ca no vète majie ‘a lùce; le scalinate smozzicate; ‘u pònde de pètre, un balcone sulle barche dei signori ca nàzzechèscene sus’a l’acque; via Garibaldi che dalla discesa Vasto corre fino alla dogana, dove una volta si vendevano scòrfene, dentàte, aràte, cozze pelose, rizze, spuènzele, pùrpe, dàttere, javatune, crestàte, nùce e tanto altro bendiddio, indr’a piàtte cuppùte. E anche ‘a cazzaròle in cui nel sugo naufragano cicale e seppie. Ogni passo del maestro è seguito da un gruppo di giovani appena usciti dal conservatorio, con trombe, clarinetti, chitarre, controfagotti, mandolini. Lui rende loro omaggio con foto spettacolari. |