Note: I palazzi bianchi, qua e la768; l’arancione ambrato dei tetti, Trieste scende con maestosa lentezza incontro al suo mare. Non e768; facile riconoscere i segni del suo passato, gli emblemi, le cicatrici. Il viandante tende a infondere nelle facciate, nelle piazze e nei vicoli il proprio stato d’animo. E se fossero gli elementi urbani ad avere un proprio umore? Un viaggio non e768; mai entusiasmo o noia, piuttosto un insieme di sensazioni che dialogano o combattono con la realta768; esteriore. Per addentrarsi in un luogo bisogna anzitutto scrutare dentro di se769;, specialmente con una citta768; che ostenta la sua dichiarazione di non appartenenza: con questo insegnamento si e768; congedata Jan Morris. Per lei, Trieste e768; stata piu768; di una patria: e768; diventata rifugio. Ne ha osservato i cambiamenti impressi dal Novecento, interrogandosi sul senso della sua storia. Porto, frontiera, gemma dell’impero asburgico, protagonista delle due guerre mondiali, asilo per intelligenze europee, cristiane o ebree che fossero. Al soffio della bora, Jan Morris ha avvertito i molteplici spiriti della citta768; agitarsi: fiera e ambigua, squallida e aristocratica, ospitale e razzista, latina e slava, occidentale e orientale, maschile e femminile. Trieste e768; come lei, contiene la moltitudine senza temerne le contraddizioni. Dalla gloria all’esilio, dall’opulenza all’abbandono, Trieste o del nessun luogo racconta i trionfi e le avversita768; della citta768; come fossero le vicende di un vecchio e amato amico – con affetto, rispetto e una spensierata accettazione delle piccole manie personali. E mentre mette a fuoco ogni dettaglio, la memoria prende il sopravvento e rievoca navi a vapore, teatri, caffe768; viennesi, drappi della nobilta768; e altre glorie passate; al racconto immersivo del presente risponde il controcanto nostalgico del mondo che fu.
Traduzione di Piero Budinich
«Trieste non e768; forse, piu768; di altre citta768;, letteratura? Il vizio di Trieste, direbbe Borges, Jan Morris lo ha coltivato per oltre mezzo secolo.» Bruno Quaranta
«Morris ha inventato un modo di scrivere di citta768; che mescola storia, racconto fantasioso e una sorta di psicologia del luogo. E768; stata una scrittrice errante.» The Guardian |