Note: Tutta la Trilogia dell’(non) essere, a cominciare dal gioco di parole del titolo, è una contrapposizione tra la vera e la falsa realtà. Da un lato, l’uomo è preso nella trappola / labirinto della modernità, che lo ha ridotto a una pura funzione (il suo lavoro), dall’altro le possibilità di risveglio che ha sono infinite. Jader, inizia un cammino che lo porta attraverso un mondo fantastico, dove si susseguono una serie di personaggi ombra e specchio della sua interiorità, che hanno lo scopo di aiutarlo a sfidare il labirinto, a risvegliare la propria coscienza. Le “sette gocce” che piano piano lo guidano a questa scoperta non sono altro che questo, un piacevole e ritmato invito al cambiamento. Il libro contiene un ulteriore sorpresa. La Mortale Commedia, il testo poetico che chiude il libro è il primo tentativo di riscrivere La Divina Commedia di Dante, a 700 anni esatti dalla morte del poeta fiorentino. Con l’atteggiamento dell’allievo, umile e mai borioso, Carlo architetta una musicalità perfetta e funzionale con cui vestire gli insegnamenti umani e morali di cui anche La Commedia abbondava. |