Note: La strada, scivolava velocemente, sia a destra che a sinistra, davanti vi si buttava contro come una lancia armata di una luce infuocata, forse con l’intento di volerlo colpire violentemente, in faccia, sul petto, a volergli aprire la fronte, a fargli aprire gli occhi e rendersi conto di quanto male gli si stava scaricando addosso, di quanto dolore, di quanta sofferenza, stava causando alla sua famiglia. Il viaggio, era un cumulo di macerie che senza interrompersi gli crollavano addosso, un continuo morire di giorni e notti, di mattine e sere, di sorrisi e scontri. Una fila interminabile di facce spaventosamente aggressive, di minacce e di grida, lo inseguivano e gli erano sopra, lo sovrastavano come a volerlo soffocare. Un numero incalcolabile di braccia, come una piovra, gli roteavano intorno, in un attacco sconsiderato, la difesa sembrava inutile, era un sopravanzare ed un retrocedere. La volontà di non soccombere, di non cadere, lo sosteneva, gli dava uno strano coraggio di non arretrare, di non arrendersi, cercava di sfuggire a quella condizione. Una vigoria di età giovanile, con l’esperienza antica, gli saliva dal profondo e si cimentava in una corsa a perdifiato, inseguito, tentava di fuggire, contava le ore, lo attendeva un appuntamento che non ricordava d’avere. |